Commemorazione dei fedeli defunti. Riflessione dell’Arcivescovo

Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da “covid-19”, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di Novembre, con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli.

Suscita sempre una forte commozione vedere le tante persone che il due novembre, giornata della commemorazione dei defunti, illuminano i cimiteri con ceri e li rendono un luogo di primavera con vasi di fiori e di crisantemi, nonostante ci sia già il buio e il freddo del mese di novembre.

Nel cuore umano si intrecciano così i ricordi, i sentimenti, i pensieri in riferimento con chi è “al di là” e con chi è “al di qua”, con chi ci ha lasciato: genitori, marito, moglie, figlio, figlia, fratello sorella, amici, segno che ogni essere umano porta dentro di sé  “il senso dell’eterno”

Andare al cimitero, visitare le tombe delle persone amate è l’occasione   per fare la professione di fede che l’Amore di Dio è eterno, non finisce mai e la morte è “una sorella” che ci prende per mano e ci porta a Lui, unico e sommo bene.

La risurrezione di Gesù Cristo è il nucleo centrale della nostra fede. Come insegna con forza l’Apostolo Paolo:<<Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede>> (1 Cor 15,14). I cristiani illuminati dal mistero pasquale di Cristo, sono invitati ad affrontare la propria morte e quella dei loro cari non solo come una scomparsa o una perdita, ma come un passaggio, un vero e proprio esodo da questo mondo al Padre, verso il compimento definitivo e pieno, nell’attesa del giorno ultimo in cui tutti i morti risorgeranno (cf 1 Cor 15,52).

  1. Ci rechiamo al cimitero per fare la nostra professione di fede nella vita eterna e nella resurrezione dei morti.
  1. Ci rechiamo per pregare per i nostri defunti e offrire suffragi

Chi ci aiuta a capire la forza della preghiera per i defunti è una donna di nome Monica, la madre di S. Agostino. Lui nelle Confessioni racconta il dialogo avuto con la madre mentre era ad Ostia e dovevano imbarcarsi per Tagaste, in Algeria. Agostino e il fratello si preoccupano di sapere le ultime volontà della madre visto che è molto malata e le chiedono dove desidera essere seppellita. La risposta della madre arrivò prontamente:<< Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all’altare del Signore». Quando ebbe espresso, come poté, questo desiderio, tacque… In capo a nove giorni della sua malattia…quell’anima benedetta e santa se ne partì da questa terra>>.

Santa Monica con la sua testimonianza di fede ci fa capire chiaramente che ciò che conta è la preghiera, è far celebrare la S. Messa per i defunti.

Come sappiamo, dal primo all’otto novembre c’è la possibilità di ricevere, con le dovute condizioni, le indulgenze per i defunti. Quest’anno 2020, a causa della contingenza Covid-19 la Penitenzieria Apostolica ha prolungato il tempo per ricevere  e indulgenze per i fedeli defunti, per tutto il mese di novembre per non affollare i cimiteri  nei soli primi giorni di novembre.

Nel ricordo dei nostri defunti, noi traduciamo tutta la nostra fede in Cristo risorto: è la nostra speranza che i fratelli attualmente non visibili tra noi siano però in comunione con il Signore. Siamo chiamati in questi giorni a ravvivare la nostra certezza nella gloria e nella beatitudine eterna e chiediamo con umiltà e fiducia il perdono per quanti ci hanno lasciati, per le loro piccole o grandi mancanze, loro che comunque sono già salvati nell’amore di Dio, e rinnoviamo il nostro impegno di fede. In fondo il Paradiso è la casa dei servi fedeli. Tutti un giorno potremmo vivere felici nella luce di Dio a condizione di aver creduto non solo a parole, ma anche nelle opere.

Nella santa messa noi diciamo: “Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace. Dona loro, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace.

  1. Recandoci al cimitero ci rendiamo conto di come la vita è breve e che tutto passa con un invito forte a spendere questa vita per fare il bene, per amare vivendo da figli di Dio, per andare incontro al Signore che viene e dire: “Parto, vado al Padre, nel nome del Padre che mi ha creato, nel nome del Figlio che mi ha redento, nel nome dello Spirito santo che mi ha santificato”.

La vita è un dono di Dio, anzi è il dono di Dio per eccellenza, e questo dono va riconosciuto e ridato a colui che ci è Padre, passando per la porta di “sorella morte”, come la chiamava S. Francesco.

 

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DECRETO della Penitenzieria Apostolica

Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da “covid-19”,
le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di Novembre, con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli.

Sono pervenute a questa Penitenzieria Apostolica non poche suppliche di Sacri Pastori i quali chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da “covid-19”, venissero commutate le pie opere per conseguire le Indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle Indulgenze (conc. 29, § 1). Per questo motivo la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato di Sua Santità Papa Francesco, ben volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti:

a.- l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti;

b- l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.

Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi.

Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’Indulgenza, si ricorda di ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota “Circa il Sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di pandemia”, emessa da questa Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020.

Infine, poiché le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’Altare a Dio gradito (cfr. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De Purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a celebrare tre volte la Santa Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, a norma della Costituzione Apostolica “Incruentum Altaris”, emessa da Papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto 1915.

Il presente Decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 22 ottobre 2020, memoria di San Giovanni Paolo II.  Maurus Card. Piacenza